studente: Matteo Giulianelli

Il progetto è basato su una sequenza di spazi collegati da strette strade pedonali, ombreggiate e tenute vive attraverso una miscela accurata di aree ricreative e commerciali interrotte da unità abitative. In questo schema è mantenuto sia il senso dell’aggregazione che della continuità di movimento. Risulta di chiara lettura, come l’integrazione nella fitta trama del villaggio di numerosi spazi a cielo aperto, sia stata dettata da esigenze climatiche e sociali. La spina dorsale del progetto è caratterizzata da un articolato percorso pedonale, che raccordandosi con le vie e le piazzette dei gruppi di abitazioni, serve tutte le zone del quartiere. La circolazione delle autovetture è in questo modo lasciata a margine del progetto. Nessuno spazio di parcheggio è distante più di alcuni minuti di passeggiata dall’unità abitativa. Nonostante questo il complesso è raggiungibile in tutta la sua estensione dal traffico automobilistico. Le vie periferiche servono luoghi destinati a parcheggi situati in cul de sac, mentre altre vie servono direttamente i garage delle case a schiera e dei blocchi per appartamenti.

LOCALIZZAZIONE: periferica (a sud della città), Latitudine 28°32’, Longitudine 77°13’

ZONA CLIMATICA: clima semiarido, con elevata escursione termica tra estate e inverno, caratterizzato dalle stagioni del monsoni nei mesi estivi e temperature con una media annua di 25°
OGGETTO: complesso di 700 unità edilizie, 200 abitazioni urbane individuali e 500 appartamenti in strutture di due e quattro piani su lotto cinto da strade carrabili, impostato su articolato asse centrale pedonale
COMPOSIZIONE ALLOGGI:
sono presenti 6 tipologie, accorpate specchiando i blocchi lungo i due assi prevalenti.
Caratteristica comune a tutte le tipologie è lo sfruttamento delle coperture sulle quali vengono alloggiate spaziose terrazze. Le tipologie si differenziano le une dalle altre sia per il singolare sviluppo in pianta, sia per quanto riguarda le dimensioni degli alloggi, variabili per le diverse richieste dell’utenza.
La tipologia principale si sviluppa su quattro piani che racchiudono due appartamenti, e si compone dei seguenti ambienti:

– zona giorno, con affaccio su 2 fronti
– spazi di servizio e cucina
– zona notte
– terrazzi

TECNOLOGIA COSTRUTTIVA: struttura portante di travi e pilastri in cemento armato con rivestimento in ciottoli di pietra arenaria.
MATERIALI IMPIEGATI:
– rivestimento superficiale in ciottoli di pietra arenaria, finitura a grezzo,  colorazione naturale (pietra)- infissi in metallo di colorazione arancione, verde, bianca
– pavimentazione esterna in blocchi di pietra locale



BIBLIOGRAFIA
– Raj Rewal, Architecture climatique, Electa Moniteur
– Raj Rewal, Mimar, 1992
– Franco Angeli, Storia urbana, no. 108, 2005
– TouringClub Delhi
– Lucy Peck, Delhi – A thousand years of building, Intach, 2005
– Abitare (Milan), Vol. 219, November 1983
– Abitare (Milan), Vol. 463, Luglio-Agosto 2006
– Abitare (Milan), Vol. 308,
– Architecture (Sept. 1984). USA
– Architecture and Urbanism, Tokyo. No. 148 January 1983
– Architecture d’Aujourd’hui (Paris) October 1979
– Techniques et Architecture (Paris), no. 345, no. 361
– Techniques et Architecture (Paris), no. 361

studente: Lea Manzi

Lo Zakir Hussain Co-operative Housing è un complesso di edifici costituito da 210 unità di appartamenti per i membri dell’omonima società, la maggioranza dei quali musulmani.
Il complesso è stato iniziato nel 1979 ma completato solo nel 1984, ed è stato un ottimo terreno di prova per i concetti perfezionati in seguito in altri edifici ad alta densità come per esempio gli alloggi per l’Asian Game Village.

ZONA CLIMATICA: clima semiarido, con elevata escursione termica tra estate e inverno, caratterizzato dalle stagioni del monsoni nei mesi estivi e temperature con una media annua di 25°, mentre i  mesi invernali sono caratterizzati da un alto tasso di umidità.

OGGETTO: complesso di 210 unità abitative, costituito da diverse tipologie abitative ad alta densità e da appartamenti di più ampie dimensioni contenuti all’interno delle torri. L’impianto occupa un lotto delimitato da strade carrabili ed è confinante con il quartiere Village Sarai Julliana.

DENSITA’: 210 abitazioni distribuite tenendo conto dei seguenti dati:

Superficie  di intervento 10198 m² ~ 1,02 ha
Superficie  edificata 1794 m² ~ 0,18 ha
Superficie  a parcheggi 960 m² ~ 0,09 ha
Aree verdi  1020 m² ~ 0,1 ha

ORIENTAMENTO: direzione prevalente accessi Nord-Sud per le tipologie a 3 piani ed anche Est-Ovest per le torri orientamento edifici Nord-Sud (ortogonale rispetto alla direzione prevalente dell’impianto)

COMPOSIZIONE ALLOGGI: sono presenti 4 tipologie principali con numerose variazioni, accorpate tra loro e collocate simmetricamente rispetto ai due assi principali ortogonali.

La tipologia studiata (A) si sviluppa su 8 piani e si compone dei seguenti ambienti:

–       Ingresso
–       Soggiorno
–       Spazio polivalente
–       Veranda
–       Cucina
–       Terrazzo
–       Ambiente di servizio
–       3 Camere da letto
–       2 o 3 bagni
–       Ripostiglio

Ogni piano ospita 4 alloggi, ad eccezione del piano terra che è adibito a parcheggio.
Gli accessi ai vani avvengono attraverso lo spazio centrale di distribuzione che accoglie anche il vano scale ed il vano ascensori.

TECNOLOGIA COSTRUTTIVA: struttura portante costituita da travi e pilastri in cemento armato con tamponameto in blocchi prefabbricati.

MATERIALI IMPIEGATI:  rivestimento superficiale in intonaco e finitura a grezzo, colorazione bianca per la parte strutturale messa in evidenza in facciata, colorazione più scura per il tamponamento.

BIBLIOGRAFIA
– Raj Rewal, Architecture climatique, Electa Moniteur
– Raj Rewal, Mimar, 1992
– Franco Angeli, Storia urbana, no. 108, 2005
– TouringClub Delhi
– Lucy Peck, Delhi – A thousand years of building, Intach, 2005
– Abitare (Milan), Vol. 219, November 1983
– Abitare (Milan), Vol. 463, Luglio-Agosto 2006
– Abitare (Milan), Vol. 308,
– Architecture (Sept. 1984). USA
– Architecture and Urbanism, Tokyo. No. 148 January 1983
– Architecture d’Aujourd’hui (Paris) October 1979
– Techniques et Architecture (Paris), no. 345, no. 361
– Techniques et Architecture (Paris), no. 361

studente: Andrea Leoni

Gli alloggi per il personale di servizio dell’ambasciata di Francia a Nuova Delhi  vennero studiati secondo i principi delle abitazioni economiche. Ciascuna unità varia da 60 a 70 metri quadrati. Comprende due camere, un bagno, uno spazio wc, una veranda, una cucina e una corte privata o un tetto-terrazza. L’utilizzo di alcuni elementi caratteristici dell’architettura vernacolare, tipici della cultura indiana, come il tetto – terrazza, la stanza con gli scaffali alle pareti, non è semplicemente un gesto estetico, ma l’espressione dello stile di vita locale.

QUARTIERE: Chanakyapuri

ZONA CLIMATICA: clima semi-arido con elevate escursione termica tra estate e inverno; l’estate è la stagione dei monsoni, mentre l’inverno è caratterizzato da un alto tasso di umidità.

OGGETTO: edificio costituito da 8 appartamenti per I lavoratori dell’Ambasciata francese a New Delhi

DENSITA’: l’intervento è di piccolo dimensioni e situato all’interno di un lotto a bassa densità, in cui emerge la figura istituzionale dell’ambasciata; gli appartamenti sono distribuiti su tre livelli e ciascuna unità varia dai 60 ai 70 mq.

COMPOSIZIONE ALLOGGI: ogni appartamento è costituito da uno spazio aperto più pubblico attorno al quale è organizzata ogni residenza (nel caso degli alloggi al piano terreno, si tratta di un patio, mentre ai livelli superiori parliamo di tetti-terrazza); lo spazio più privato è composto da:

– una veranda
– cucina
– bagno e sala da bagno (da ricordare come, in Francia, nel bagno sono collocati lavello e vasca, mentre i sanitari, wc e bidet, sono in un locale a parte)
– due camere da letto

TECNOLOGIA COSTRUTTIVA: struttura con tecnologia ad umido che si basa su un telaio in calcestruzzo ricoperto di mattoni.

MATERIALI: oltre alla struttura portante in cemento armato, che è utilizzato anche come decorazione per sottolineare e distinguere i diversi livelli, gli unici elementi impiegati per il rivestimento sono i mattoni grezzi (materiale locale a basso costo visto il budget molto limitato). Il legno è utilizzato negli infissi ed in alcuni elementi di separazione tra zone pubbliche e private.

BIBLIOGRAFIA
– Raj Rewal, Architecture climatique, Electa Moniteur
– Raj Rewal, Mimar, 1992
– Franco Angeli, Storia urbana, no. 108, 2005
– TouringClub Delhi
– Lucy Peck, Delhi – A thousand years of building, Intach, 2005
– Abitare (Milan), Vol. 219, November 1983
– Abitare (Milan), Vol. 463, Luglio-Agosto 2006
– Abitare (Milan), Vol. 308,
– Architecture (Sept. 1984). USA
– Architecture and Urbanism, Tokyo. No. 148 January 1983
– Architecture d’Aujourd’hui (Paris) October 1979
– Techniques et Architecture (Paris), no. 345, no. 361
– Techniques et Architecture (Paris), no. 361

studente: Chiara Zavatta

Lo Sheikh Sarai Complex è la prima sperimentazione compiuta da Raj Rewal sul tema di social housing applicato ad un sito di così ampia scala. Si inserisce in un contesto marcato dall’assenza di elementi simbolici carattezanti il sito, poiché periferico rispetto al centro di New Delhi.
Tale intervento conosce sviluppo a partire dal 1970. In questo caso Rewal lavora nell’area di espansione sud della città, realizzando un complesso che consta di 550 appartamenti e che troverà il suo compimento solo nel 1982.
Promosso dalla DDA (autorità di sviluppo di Delhi) lo Sheikh Sarai è strutturato secondo le norme vigenti che mirano all’autofinanziamento degli alloggi residenziali oltre che al rispetto di standard tecnici prefissati.
Dal punto di vista progettuale, l’organizzazione dei blocchi costituenti la composizione, trova connessioni con le realtà storiche delle città del Rajastan e dell’Udaipur, che hanno caratterizzato il tessuto urbano dell’India e che si distinguono per la densità dell’abitato e per lo stretto rapporto tra spazi aperti e chiusi.

LOCALIZZAZIONE: periferica (a sud della città), Latitudine 28°32’15’’, Longitudine 77°13’20’’

ZONA CLIMATICA: clima semiarido, con elevata escursione termica tra estate e inverno, caratterizzato dalle stagioni del monsoni nei mesi estivi e temperature con una media annua di 25°

OGGETTO: complesso di 550 appartamenti residenziali, su lotto cinto da strade carrabili di collegamento e confinante con il quartiere residenziale Chirag Delhi e gli impianti pubblici del Nighborurhard Park e del Sheikh Sarai Commercial Centre.

DENSITA’: 100 abitazioni/ha distribuite tenendo conto dei seguenti dati:

Superficie  di intervento 38195 m² ~ 3,82 ha
Superficie  edificata 12740 m² ~ 1,2 ha
Superficie  a parcheggi 6622 m² ~ 0,66 ha
Aree verdi  3931 m² ~ 0,39 ha

ORIENTAMENTO: direzione prevalente accessi Nordest_Subovest
orientamento edifici Nordovest_Sudest (ortogonale rispetto alla direzione prevalente)

COMPOSIZIONE ALLOGGI: sono presenti 6 tipologie, accorpate specchiando i blocchi lungo i 2assi prevalenti.

La tipologia principale (B2) si sviluppa su 4piani e si compone dei seguenti ambienti:
– zona giorno, con affaccio su 2 fronti
– spazi di servizio e cucina
– zona notte
– terrazzi

Ogni piano ospita 1 alloggio, fatta eccezione per gli ultimi due piani di pertinenza di un solo alloggio.
Gli accessi ai vani avvengono all’interno degli spazi cortilizi attraverso un sistema di risalita comune.

TECNOLOGIA COSTRUTTIVA: struttura portante di travi e pilastri in cemento armato con tamponameto in mattoni

MATERIALI IMPIEGATI: – rivestimento superficiale in intonaco con polvere di ardesia, finitura a grezzo, colorazione bianca

–       infissi in legno di colorazione bianca
–       pavimentazione esterna in blocchi di pietra locale


BIBLIOGRAFIA
– Raj Rewal, Architecture climatique, Electa Moniteur
– Raj Rewal, Mimar, 1992
– Franco Angeli, Storia urbana, no. 108, 2005
– TouringClub Delhi
– Lucy Peck, Delhi – A thousand years of building, Intach, 2005
– Abitare (Milan), Vol. 219, November 1983
– Abitare (Milan), Vol. 463, Luglio-Agosto 2006
– Abitare (Milan), Vol. 308,
– Architecture (Sept. 1984). USA
– Architecture and Urbanism, Tokyo. No. 148 January 1983
– Architecture d’Aujourd’hui (Paris) October 1979
– Techniques et Architecture (Paris), no. 345, no. 361
– Techniques et Architecture (Paris), no. 361